Jeep ha presentato quest’anno i restyling di tutti i suoi modelli e tra questi quello più atteso è stato quello del Wrangler, un’icona prima di essere un fuoristrada. Wrangler è sinonimo di off road e questo nuovo aggiornamento non delude. Tanto per iniziare telaio a longheroni, angoli di attacco, uscita e dosso rispettivamente di 35,4, 30,7 e 20 gradi, possibilità di bloccare manualmente i differenziali e marce ridotte. Insomma non bisogna far altro che mettersi alla guida e lasciarsi trasportare dalle emozioni.
Due versioni disponibili: quella a passo corto, due porte, per i veri puristi del fuoristrada che non vogliono fermarsi davanti niente e la unlimited, 4 porte, 50cm più lunga e adatta a qualsiasi tipo di percorso o viaggio (grazie anche al bagagliaio molto capiente). Addio al vecchio 2.8 litri a gasolio e prendono piede due nuovi motori un 2.0 litri benzina da 270 CV e 400 Nm di coppia a 3000 giri/minuto e un 2.2 litri a gasolio di derivazione Alfa Romeo da 200 CV e una coppia di 450 Nm pronti già a 2000 giri/minuto. Nonostante i 25 quintali di peso e una forma squadrata e non troppo aerodinamica i consumi sono abbastanza contenuti: parliamo di circa 13 km/l per la motorizzazione a gasolio e 11 km/l per quella a benzina. Tutto questo lo dobbiamo al cambio automatico 8 rapporti (unica scelta disponibile) e al fatto che la macchina in condizioni normali è spostata dalle sole ruote posteriori. Grazie all’apposita leva è possibile inserire le ruote motrici, le ridotte e bloccare i differenziali (solo sulla rubicon è possibile farlo manualmente).
Sono tre le versioni proposte: SPORT, la più economica e spartana, offre molte dotazioni di serie ed è adatta a chi non pretende troppo; SAHARA quella più rifinita e adatta a chi utilizza questa vettura maggiormente su strada e non vuole rinunciare al lusso: interni in pelle, cerchi da 18, inserti cromati all’esterno; RUBICON, l’ultima e più estrema delle tre, adatta cosi come’è all’off road nudo e crudo grazie alla possibilità di bloccare manualmente i differenziali anteriore e posteriore e anche di sganciare la barra antirollio anteriore in modo che il ponte anteriore abbia una maggiore escursione in fuoristrada (forse l’unica macchina attualmente in commercio ad avere questa funzione).
Gli interni sono lavabili, molto curati, i materiali utilizzati sono buoni e fatti per durare nel tempo. La due porte è omologata per 4 persone mentre la unlimited per 5 persone. Inoltre i pannelli del tetto sono smontabili in modo da rendere la jeep una vera decappottabile. In alternativa ai pannelli rigidi c’è un tetto in tela impermeabile e molto resistente, ripiegabile a mano o elettronicamente (optional)
Nel complesso penso che la Wrangler sia un’auto molto valida. Questo restyling tiene fede ai vecchi modelli tanto che la macchina mantiene le sue caratteristiche forme squadrate, leggermente addolcite. I pregi del wrangler sono la possibilità di adattarsi a qualsiasi circostanza: può essere utilizzata come macchina per andare a lavoro, in città non è troppo ingombrante (433cm di lunghezza per la 2 porte) ma è anche adatta per un lungo viaggio, nonostante la mole e l’altezza da terra il rollio e il beccheggio sono sopportabili. Nello 0-100 non è proprio un fulmine, 9.8 secondi dichiarati dalla casa madre e la velocità massima è di 180 km/h che per i 25 quintali di peso non sono poi tanto male. I difetti che mi sento di citare sono gli ingombri che seppur contenuti in determinate circostanze potrebbero essere un problema e il prezzo: partiamo da 48.500 euro per la sport a passo corto e arriviamo a 59.000 euro per le versioni sahara e rubicon unlimited. Inoltre il rumore del motore a velocità autostradali o comunque sopra determinati giri motore si fa sentire abbastanza nell’abitacolo e questo, dopo parecchi chilometri di viaggio, potrebbe risultare fastidioso.
P.N.T.